Amen, opera prima di Andrea Baroni

Esce il 27 giugno in sala, Amen, opera prima del regista Andrea Baroni.

Amen

Amen – un debutto di impatto

Amen, esordio al cinema di Andrea Baroni, è un film di impatto perché colpisce subito per ambientazioni e scelta dell’intreccio. Il titolo potrebbe fare pensare a una storia intrisa di religiosità o a un film di tutt’altro tema dal titolo omonimo.

Il film di Andrea Baroni si occupa di religiosità ma inerpicandosi nel sentiero del fondamentalismo probabilmente di matrice protestante. Al centro della vicenda una famiglia costituita da un padre ruvido e rigido, la nonna, dedita a una fede ossessiva e punitiva e tre ragazze.

Le ragazze, Sara, Ester e Miriam si occupano del casolare dove vivono e del lavoro dei campi, pregano e a sera si confessano secondo le ritualità imposte dalla nonna. Al di là degli stretti familiari non conoscono nessuno.

L’adolescenza con le sue inevitabili pulsioni e l’arrivo di un cugino, Primo, cambia completamente l’equilibrio fino ad estreme conseguenze.

Note tecniche e curiosità

Girato in una campagna a poca distanza da Roma e scoperta per caso dal regista subito dopo il lockdown imposto dal COVID, Amen è stato presentato all’ultimo festival del cinema di Torino.

I protagonisti hanno vissuto a stretto contatto per tutta la durata delle riprese al fine di meglio provare le sensazioni richieste.

Tra gli interpreti una nota particolare va a Francesca Carrain, capelli fulvi e carattere, è lei la ribelle delle tre sorelle, in cerca di altro oltre a quella vita che la famiglia impone.

Un film contro le imposizioni tout court e contro una errata impostazione religiosa più tesa all’auto castrazione piuttosto che all’amore verso se stessi e verso il prossimo. A volte duro, lento, dai dialoghi ambigui o prolissi, Amen è un film aperto a dibattito e riflessioni. Appuntamento al cinema a partire da giovedì 27 giugno.

Amen, il trailer del film

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