Ospite anche lui del BIF&ST 2021, il giovanissimo Pietro Castellitto, figlio del noto Sergio, ha raccontato la sua carriera di attore, sceneggiatore e regista alla sua opera prima I predatori.
Pietro Castellitto: I Predatori è per me un film comico
I Predatori è un film che rispecchia molto la mia ironia. A me fanno ridere principalmente le situazioni che non consentirebbero gli eventi che poi accadono. Le battute possono capitare ma non credo a quel tipo di comicità che rischia di sfociare nel cabaret.
Molti film che mi fanno ridere sono film che sulla carta non vengono presentati come comici, come The wolf of Wall Street di Martin Scorsese, o i film di Lars Von Trier, alcune scene in stile Woody Allen (anche lui battutista geniale) de Il grande capo. O anche Ettore Scola, nei suoi film ridevi soprattutto per la messa in scena che ti portava a provare sentimenti contrastanti, compassione e disagio per gli eventi che travolgevano i personaggi.
Pietro Castellitto
La gestazione del film, il set e gli attori
I Predatori è un film di contrasti, una situazione drammatica che porta alla risata ed una comica che spinge quasi alla lacrima e, in fondo, queste situazioni rispecchiano la vita. E’ stato lungo il lavoro di scrittura? Quanto è fedele al copione sul set? Nel video che segue la risposta di Pietro Castellitto che parla della lunga gestazione del film, della fedeltà al copione sul set e della scelta degli attori tra i quali si è proposto anche il padre Sergio Castellitto:
Pietro Castellitto: i mondi de I Predatori
Il film racconta due mondi lontanissimi e contrastanti, quello alto borghese da una parte e proletario e fascista dall’altro. Hai frequentato questi due mondi? A quali film ti sei ispirato?
Quando scrivo un film lo faccio in purezza quindi le due famiglie erano sin da subito delle metafore di un certo modo di essere, degli stereotipi.
In parte mi sono appoggiato a cose viste e sentite, Roma poi è una città molto liquida ed affascinante dove l’alto e il basso, le varie forme di violenza si mescolano e talvolta anche convivono quindi è un film molto romano. Anche se poi la città rimane sullo sfondo e quindi da un punto di vista estetico non necessariamente deve essere ambientato lì.
Pietro Castellitto
A quali film ti sei ispirato per il tuo film?
In realtà nessun film in particolare è rientrato nel mio immaginario. Ogni tanto pensavo a Crimini e misfatti, American Beauty e Amores Perros
Pietro Castellitto
I personaggi del film ed il finale aperto
Pietro Castellitto non fa sconti a nessuno, riesce a vedere il buono ma anche i difetti, gli egoismi e i razzismi degli uni e degli altri. C’era una volontà di tenersi in equilibrio tra i due mondi?
Se un film si sforza di imitare la vita inevitabilmente ti trovi a mescolare i generi e a non tagliare troppo con l’accetta la psicologia dei personaggi. Tutti fanno i conti con il destino che forse è interpretato da Vinicio Marchioni e innesca una serie di eventi che probabilmente non si sarebbero verificati, anche tragici ma che portano la famiglia proletaria verso una strana forma di speranza e di libertà e poi busserà anche alla porta della famiglia borghese. I personaggi facendo i conti con il destino mostrano tutte le loro contraddizioni.
Pietro Castellitto
I personaggi proletari forse sono più simpatici e vitali però. Il finale poi sembra aperto per un possibile episodio futuro ma Castellitto non ha intenzione di proseguire. E’ un film spiazzante che mischia i generi
Il rapporto di Pietro Castellitto con la filosofia e Nietzsche
Laureato in filosofia, l’attore ha sempre avuto un certo fascino per Nietzsche
Io sono cresciuto leggendo Nietzsche, per un certo periodo volevo anche fare l’insegnante di filosofia. Ho iniziato a leggerlo al liceo e non ho più smesso. Poi feci un viaggio dopo il liceo sui luoghi di Nietzsche che si concludeva proprio a Roma dove lui è sepolto e dove ho girato la scena del film. Io stesso pensai che avrei potuto disseppellire il corpo e portarmelo a casa
Pietro Castellitto
Figlio d’arte cresciuto a pane e cinema
Come è nato Pietro Castellitto dal punto di vista di cineasta e di attore? Il set, avendo un papà e una mamma che si occupano di cinema, l’ha conosciuto da bambino, il suo primo impatto con i set è stato Non ti muovere. Poi però, dopo aver iniziato sul set del padre, ha fatto anche un film da protagonista E’ nata una star. Nel video che segue racconta il suo modo di essere attore:
La profezia dell’armadillo e la genesi de I Predatori
Nel 2017 ha girato un film di successo, La profezia dell’armadillo. Questo successo non gli ha fatto venire voglia di tornare a fare l’attore?
Questo film in realtà ha innescato la genesi de I predatori perché Domenico Procacci di Fandango, sapendo che scrivevo, ha voluto leggere il copione e si sono create le premesse per il mio esordio. Nel frattempo l’estate prima avevo girato Freaks Out e poi sono stato Totti in Speravo de morì prima.
Ho cercato di fare l’attore solo quando ho avuto la possibilità di creare personaggi che avessero la forza di rimanere nell’immaginario collettivo e questo non dipende solo dall’attore ma anche dalla forza del film, della storia, del regista
Pietro Castellitto
Pietro Castellitto: il ruolo di Francesco Totti in Speravo de morì prima
In questo video l’attore racconta il suo ruolo di Francesco Totti, Lo scetticismo iniziale del calciatore e la riuscita della serie. Quando si interpreta un personaggio reale si hanno maggiori responsabilità:
Le riprese di Freaks out e la carriera di Pietro Castellitto
Freaks Out è stata un’altra esperienza unica se non altro per la complessità e l’impianto produttivo del film, l’uso di effetti speciali. E’ stato diverso rispetto ad altri film? Nel video la risposta dell’attore che, per concludere risponde alla mia domanda sul rapporto con i suoi genitori
Finché me lo fanno fare preferisco fare il regista. E’ un mestiere che ti consente di incidere di più, è sicuramente più faticoso perché lo fai in prima persona, se le cose vanno male sei il primo che affonda insieme a tutto il resto. Però ti dà la possibilità di esprimere in maniera diretta ciò che vuoi raccontare.
L’attore è un mestiere che amo tantissimo, per me ha senso farlo quando hai l’opportunità di creare dei personaggi. In futuro spero di far dialogare bene i due lavori
Ho sempre avuto il sogno di lavorare con Matt Damon. E’ simpaticissimo, ha un’ironia geniale e secondo me ha ancora fatto poco nella vita
Pietro Castellitto
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