Icone del cinema: Max Von Sydow – Quarta Parte

Terminiamo la lezione di cinema di Max Von Sydow con questa quarta ed ultima parte. Durante l’edizione 2012 del BIF&ST il grande attore ha raccontato i suoi esordi, il suo rapporto con Ingmar Bergan, il regista con il quale ha lavorato di più, e la sua ultima interpretazione (in Molto forte, incredibilmente vicino). Prima di concludere ha però rivolto un pensiero ai suoi lavori italiani.

L’Italia e Valerio Zurlini

Max Von Sydow ha lavorato spesso in produzioni italiane. Lo ricordiamo infatti in memorabili apparizioni sotto la regia di Francesco Rosi (Cadaveri eccellenti) e di Valerio Zurlini (Il deserto dei Tartari). Proprio di quest’ultimo ha un ottimo ricordo. Ecco infatti nel video che segue la sua risposta alla mia domanda sul periodo italiano.

La differenza con la Svezia: il sistema di sostegno pubblico degli attori

In Italia non c’è un sistema di sostegno pubblico per gli attori come accade invece in Svezia. E’ anche grazie a questo che Max Von Sydow ha potuto intraprendere la sua straordinaria carriera di attore.

All’epoca, quando frequentavo il teatro municipale, non pensavo granchè a ringraziare la Svezia per questa opportunità però lo faccio ora. Sono davvero grato degli strumenti che mi sono stati dati. Quegli anni sono stati molto costruttivi. Non so esattamente come sia ora la situazione in Svezia perchè ci manco da un po’ però devo dire che la società è molto attenta nei confronti degli attori e posso affermare che ci sia un’assistenza che viene data agli artisti in generale e non solo agli attori.

Ovviamente, ribadisco, per imparare a recitare bisogna esercitarsi molto, sbagliare e ricominciare, essere coraggiosi e continuare a tentare.

I consigli ai giovani attori

Prima di concludere, Max Von Sydow ha cercato di dare dei consigli ai ragazzi che vogliono intraprendere la sua carriera

E’ una domanda molto difficile alla quale rispondere. Bisogna innazitutto conoscere tante cose, la storia, la natura umana, i difetti, i risvolti psicologici, cercare di sapere il più possibile, leggere di tutto. Ovviamente poi bisogna guardare le performance dei bravi attori e provare, provare, fare continuamente delle prove perchè non si raggiunge mai il punto finale o ottimale bisogna sempre provare.

Ogni personaggio è nuovo e quindi bisogna studiarlo, capirlo, non necessariamente provare della simpatia o dell’empatia per lui ma chiedersi perchè funziona ed ha un buon rapporto con alcuni e non con altri, capirne tutte le sfaccettature. Questo è particolarmente facile se si lavora per i teatri municipali, perchè si cambia continuamente tipo di piece, di argomento, è fantastico potersi cimentare in lavori diversi.

Non so dare particolari consigli ma, se dovete farlo, fatelo e siate coraggiosi. In fondo essere attori è anche una forma di fuga da qualcosa che non si sa esattamente, alla ricerca di qualcosa che dia più ispirazione, che sia più stimolante. Dovete dimenticarvi di voi stessi delle vostre preoccupazioni del fatto che magari avete ricevuto una lettera dal fisco quella mattina o che la vostra ragazza non sia più interessata a voi, l’unico pensiero deve essere cercare di capire cosa farebbe il personaggio. Non è sempre facile ma sicuramente è molto entusiasmante.

Max Von Sydow con Felice Laudadio e Marco Spagnoli

Per quanto riguarda i film poi devo aggiungere che il regista è il vero creatore, è la forza traente dietro l’opera, è l’ispirazione vera e propria dei personaggi che vengono interpretati, quindi gli attori devono seguire i suoi consigli.

Certo in alcuni casi questo potrebbe portare a manipolazioni negative che hanno effetti deleteri sull’interpretazione del personaggio. A volte si pensa di aver fatto un ottimo lavoro ed un’ottima interpretazione ma poi un montaggio sbagliato cambia delle scene e questo rattrista molto noi attori.

Invece in teatro sul palco si lavora insieme agli attori, si legge il copione insieme, si fanno le prove con gli altri si sta anche dietro le quinte quindi si ha modo di poter discutere con gli altri sul da farsi. Ritengo che questo sia un lavoro più creativo per un attore, ovviamenete ci sono delle eccezioni, dipende anche dalle parti, quindi anche nel cinema si potrebbe avere lo stesso discorso di insieme.

Comunque in teatro c’è maggiore collaborazione d’insieme ed il mio cuore è sempre più vicino al teatro. Però come vi dicevo forse sono un po’ viziato e non dovrei lamentarmi.

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