Continua la lezione di cinema che il regista e produttore Jacques Perrin ha tenuto al BIF&ST 2017 insieme al direttore della fotografia Luciano Tovoli. Dopo aver parlato della genesi e della lavorazione del film Il deserto dei Tartari in questa seconda parte parla della sua carriera e dell’amore per i documentari naturalistici.
Jacques Perrin: l’amore per i documentari
In questi video Jacques Perrin racconta come ha deciso di parlare della natura nei documentari, dell’urgenza di fare qualcosa per l’ambiente danneggiato irreparabilmente dall’uomo, di Microcosmos, che è stato un successo internazionale perché parla di un argomento universale e di come raccontare per immagini immedesimandosi negli insetti o negli uccelli può essere un’esperienza molto più emozionante rispetto al semplice studio portato avanti dagli scienziati
Luciano Tovoli: E’ divertente il fatto che lui si spiega benissimo ma standogli spesso vicino vedo la genesi di questi film che avvengono davvero in maniera inaspettata. Doveva fare un documentario storico sul materiale dello sbarco in Normandia e andavamo di notte in macchina.
Lui ama correre e non mi piace e poi ama guidare solo lui (e anche questo non mi piace). Mentre guidava ad un certo punto mi dice ‘Luciano ho avuto un’idea, voglio fare un film su una goccia d’acqua che cade in testa a delle formiche’. Gli ho detto ‘Jacques tu stai sognando fai guidare me’ e lui ha risposto ‘Si sto sognando’ ma non mi ha fatto guidare! E lì è nato Microcosmos.
Jacques Perrin: la scelta dei film da produrre
In questo video Jacques Perrin afferma che il cinema per lui è come la scuola che non ha mai fatto per cui qualsiasi argomento che può far scoprire qualcosa di nuovo è per lui un ottimo tema per un film da girare e da produrre
Luciano Tovoli: la luce ne Il deserto dei Tartari
In questi video Luciano Tovoli racconta tutti i retroscena della ricerca della luce giusta nel deserto, di una piccola tempesta ripresa per caso e dei sacrifici per riuscire ad ottenere le riprese dell’alba
Il popolo migratore e l’impegno sull’ambiente
Jacques Perrin: Non so se può essere una teoria generale, credo che certi cineasti hanno un’attitudine sul cinema particolare che diventa filosofica. Il cinema che piace a me deve essere vicino alla vita. Quando siamo all’aperto uccelli e animali non sono mai più lontani di un metro tra di loro. Come fanno gli uccelli a fare 3000 km? Perché sono vicini tra di loro. Il compositore del film Il popolo migratore non sapeva che musica usare io gli ho fatto vedere delle immagini del film. Un giorno ho messo un microfono sulle spalle di un uccello e l’avevo lasciato aperto.
Quando abbiamo preso l’apparecchio abbiamo scoperto che aveva il fiatone, è terribile, è difficile. Gli uccelli non volano per piacere ma per necessità per respirare meglio, per mangiare. Fanno chilometri per sopravvivere e questo ci da la percezione del cinema degli esseri viventi non solo degli umani. Non siamo tutti scienziati ma basta osservare gli animali per capire un senso che è poi quello dei film documentari. C’è tanto da raccontare sul mondo animale.
Cosa possiamo fare noi per preservare il pianeta e la nostra specie? Nel video la risposta di Jacques Perrin che ricorda anche un aneddoto su Vittorio Gassman sul set de Il deserto dei Tartari ed elogia la grandezza e l’umiltà di attori del passato come Gassman e Mastroianni.
Un ricordo di Vittorio Gassman e la rivincita di Giuliano Gemma
In questo video Jacques Perrin elogia Vittorio Gassman e Luciano Tovoli invece racconta un aneddoto sulla rivincita di Giuliano Gemma sul set rispetto a mostri sacri del cinema come Gassman
Termina qui la seconda ed ultima parte della masterclass dedicata a Jacques Perrin e Luciano Tovoli. Appuntamento ai prossimi giorni per nuovi protagonisti.
BIF&ST 2017 – le foto dei protagonisti
In queste gallerie una carrellata di foto dei protagonisti del festival