Registi emergenti: Campagna di crowdfunding di Bigoli Bang di Jérôme Walter Gueguen

Per la rubrica dei registi emergenti sponsorizziamo volentieri la campagna di crowdfunding di Bigoli Bang, lungometraggio di fantascienza in lingua italiana diretto da Jérôme Walter Gueguen e attualmente in fase di post-produzione. Ne abbiamo parlato con il regista.

Bigoli Bang
Bigoli Bang

Intervista a Jérôme Walter Gueguen regista di Bigoli Bang

Buongiorno Jérôme e benvenuto su Cinemio. Parlaci un po’ del progetto. Com’è nato? Hai curato anche la sceneggiatura? La storia è in effetti molto originale…

Sono 5 anni che sto scrivendo appunti su un possibile film su viaggi spazio temporali. Puoi immaginare che in cinque anni di scrittura il film ha cambiato forma varie volte. Pero il cambio più grande fu l’anno scorso quando ho adattato il progetto al bando Fabricaltra. Ho proposto di fare tutto dentro Fabbrica Alta. Mi sono obbligato a riscrivere tutto dentro uno spazio: il Centro Accoglienza Viaggiatori.

Ho una tendenza a disperdermi e sapevo che questo mi avrebbe aiutato a centrarmi nei personaggi. Con l’esperienza ho anche imparato che se hai una squadra piccola e pochi mezzi allora meglio non complicarsi il piano di riprese avendo vari set. In realtà la fabbrica è grandissima e abbiamo camminato tanto. Però il catering e il parking era sempre allo stesso posto.

Jérôme Walter Gueguen
Jérôme Walter Gueguen
Jérôme Walter Gueguen durante le riprese. Foto di Luigi De Frenza

Tra l’altro, come affermi anche nelle note di regia, il film vuole far riflettere su temi attuali. In particolare qual è il messaggio che il tuo film vuole trasmettere?

Non credo, per il mio ruolo di trasmettere nessun messaggio, non ho lezione da dare a nessuno. L’unica cosa sarebbe però una battaglia contro qualsiasi pregiudizio, di ogni forma, da quello sulle altre comunità a quello tra le generazione della nostra comunità. È anche una battaglia personale, io, come tutti, ho tanti pregiudizi. Come artista è mio dovere rimanere aperto alla ricerca della fantasia e delle sensazione nuove anche nei dettagli delle cose viste mille volte.

Jérôme Walter Gueguen
Jérôme Walter Gueguen
Jérôme Walter Gueguen durante le riprese. Foto di Luigi De Frenza

Il cast del film è formato da attori professionisti e da abitanti del luogo ai quali hai fatto formazione. Li hai selezionati personalmente o hai dato loro la possibilità di partecipare alla formazione prima di decidere?

Ho aperto un casting a tutti e poi ho fatto una selezione larga in funzione della voglia che sentivo, dell’agenda di ognuno e anche del gruppo, volevo un gruppo eclettico. Ogni partecipante ha un ruolo nel film.

Jérôme Walter Gueguen
Bigoli Bang
Una scena di Bigoli Bang

Come sono andate le riprese considerato che il cast è un mix tra attori professionisti e non?

Gli attori professionisti sono pochi: io e Dave Phillips che abbiamo ruoli minori, Dario Folco che ha fatto un film bellissimo dieci anni fa (I giorni di ieri), e soprattutto Edward J. Bentley con cui lavoro tanto e a cui ho chiesto molta pazienza. È una cosa buona per tutti, professionisti e non professionisti, lavorare assieme però richiede pazienza, un certo rigore e anche un bisogno di gioco. Ci sono stati momenti difficili per tutti e io ero qui per aiutare ognuno a sorpassare le paure. L’attore professionista non deve mangiare il non-attore, lo deve aiutare a stare bene ed a sorpassarsi. Sono stato impressionato da Joe e della sua capacità a recitare in Italiano, lingua totalmente nuova per lui.

Jérôme Walter Gueguen
Bigoli Bang
Una scena di Bigoli Bang

Il film è stato girato interamente a Schio (Vicenza) all’interno della Fabbrica Alta e nel suo Giardino Jacquard. Come mai la scelta di questa location?

Non l’ho scelta, è arrivata. Come dicevo con la sceneggiatura è stato magico. Ho vinto un bando e mi hanno dato le chiave. Però quello che ho scelto è di rimanere nella fabbrica e nei giardini. Di non uscirne mai. Ho deciso di girare tutto nella Fabbrica perché ero convinto che c’era un mondo infinito da esplorare lì dentro. Poi mi sono sempre piaciuti i film o i libri che si raccontano dentro un posto solo. Solo uno dei ultimi giorni di riprese ci siamo permessi di girare qualcosa nella montagna, nella neve. Il Pasubio nevicato era sempre sopra di noi, molto impressionante. Non potevamo non andare. E avere una sequenza fuori accentuava anche la sensazione che i personaggi erano chiusi lì dentro.

Per girare non abbiamo usato luce elettrica. Sono abituato a lavorare così con David Palacios, il direttore della fotografia. Abbiamo studiato il piano della fabbrica, esplorando durante giorni e annotando il momento in quale la luce del sole era la più bella. Durante le riprese ci spostavamo secondo la posizione del sole e la presenza delle nuvole.

Jérôme Walter Gueguen
Bigoli Bang
Una scena di Bigoli Bang

Tra l’altro tu sei nato a Parigi e vivi a Madrid. Come sei arrivato in Italia e che rapporto hai con il nostro Paese?

Quindici anni fa mi sono innamorato della cultura italiana grazie a una ragazza bellissima con chi ho imparato a conoscere me stesso e l’amore. Non siamo più insieme però sono rimasto molto attaccato alla cultura italiana ed ai miei amici. La lingua italiana mi permette di essere più libero. Quando sono in Italia, o quando creo in Italiano mi sento più «io», o la persona che vorrei essere.

Jérôme Walter Gueguen
Jérôme Walter Gueguen
Jérôme Walter Gueguen durante le riprese. Foto di Luigi De Frenza

Un altro aspetto interessante di questo progetto sono i suoi progetti collaterali (un libro, la rigenerazione culturale del luogo…). Ti va di parlarci di questa bella collaborazione tra artisti?

Ho deciso di aprire il set ad alcuni fotografi. Luigi Di Frenza aveva via libera, vive vicino e veniva quando poteva ed era molto discreto. Conosceva già molto bene la fabbrica ed era bello girare e scoprire che era lì, forse da mezz’ora, osservando. Lui si è concentrato nella comunicazione continua che esiste su un set.

Marco Reghelin ha vent’anni e fa una fotografia molto diversa da quella di Luigi. Avevo visto una sua mostra, bellissima. Gli ho lasciato la mia Mamiya c220. Ha poi pensato al suo progetto specifico con il cast del film, con un’assoluta libertà.

C’è stata poi dentro il film una bellissima collaborazione con l’artista precedente della Fabbrica Alta, Gennaro Lauro. Gli avevo fatto una video mentre stava finendo il suo lavoro e lui è tornato per girare una sequenza per il film. È stata una delle sequenze più potenti che abbiamo girato, magia pura.

Stiamo lavorando su un libro riunendo vari testi e fotografie, sul film si, però sopratutto sull’azione di creare in un modo spontaneo dentro un posto unico.

Bigoli Bang
Una scena di Bigoli Bang

Ringrazio di cuore Jérôme Walter Gueguen per averci concesso questa intervista e invito ad andare a vedere i dettagli della campagna di crowdfunding di Bigoli Bang.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *