Ospite del BIF&ST 2024 il regista Giorgio Diritti che, in occasione della proiezione del film Lubo, per cui ha vinto il premio Furio Scarpelli per la migliore sceneggiatura, scritta insieme a Fredo Valla, ha raccontato la sua carriera.
Giorgio Diritti è un artista a tutto tondo, oltre ad essere regista e sceneggiatore di lungometraggi, cortometraggi e documentari, lavora anche a teatro e ha scritto un libro. Il suo percorso è iniziato con l’apprendistato con autori come Fellini, Olmi ed Avati e con l’esordio nel 2005 con il suo primo film Il vento fa il suo giro, un film sorprendente che ha battuto record di permanenza nelle sale e ha ottenuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero.
La sua filmografia prosegue con L’uomo che verrà (2009), Un giorno devi andare (2013), Volevo nascondermi (2020) in cui il protagonista Elio Germano ha vinto l’Orso d’argento per il miglior attore alla Berlinale, e infine Lubo (2023).
Alla base dei suoi film c’è la ricerca di un racconto umano che non riguarda solo uomini, eroi, antieroi ma anche donne, famiglie, varie generazioni, epoche e luoghi. Da bolognese molto radicato nella sua cultura ha saputo viaggiare opportunamente e raccontare mondi lontani.
Giorgio Diritti – le tematiche importanti della sua filmografia
In questo video Giorgio Diritti parla delle tematiche dei suoi film sempre specchio della realtà anche se ambientati in epoche diverse
Lubo: un racconto complesso da un romanzo di Mario Cavatore
In questo video il regista racconta come è arrivato al romanzo di Mario Cavatore dal titolo Il Seminatore e quali sono i punti di contatto e quelli in cui ha preferito allontanarsi. Il film si ambienta in vari decenni e vari luoghi (ha previsto ben 140 location).
L’attore protagonista è il tedesco Franz Rogowski che abbiamo già visto in Freaks Out di Gabriele Mainetti. E’ un attore versatile capace di recitare in varie lingue e di avere varie facce e voci ed il regista racconta come sia arrivato a lui per il personaggio:
I luoghi: protagonisti dei film di Giorgio Diritti
Il cinema di Giorgio Diritti è sempre stato un cinema in cui a farla da padrone è il paesaggio, l’ambiente insieme agli interni non meno ricchi di dettagli. In questa attenzione alla veridicità, che non è solo pedanteria nel recupero della cronaca, c’è proprio la voglia di far entrare lo spettatore dentro i luoghi.
Secondo il regista l’ambiente racconta di noi quasi più delle parole per cui nei suoi film è molto importante. Poi parla della sceneggiatura, scritta insieme a Fredo Valla e premiata al BIF&ST, che ha impiegato un periodo lungo ma che ha portato ad un risultato ottimale
I retroscena autobiografici di Lubo
Il regista racconta di quanto la sua vita e quella della sua famiglia abbia influito nel film delineando molti dei personaggi tra cui anche alcuni femminili. Di contro è proprio facendo questi film che puoi approcciarti ed imparare da altre culture:
Il protagonista di Lubo
Un po’ contradditoria è la figura di Antonio, protagonista di Lubo, piena di sfaccettature positive e negative legate sicuramente al contesto storico e familiare in cui è vissuto, come il regista spiega in questo video:
Le location e gli altri aspetti tecnici
Il film è stato girato in sole 9 settimane, con tutte le difficoltà del caso, nonostante ci siano tantissime location. Non è stato un film facile ma grazie alla produzione e ai professionisti che hanno collaborato con Giorgio Diritti il risultato è stato ottimale
Il trucco in Lubo
Il lavoro di trucco su Lubo è molto particolare e Giorgio Diritti lo spiega nei dettagli in questo video. Molto del personaggio fa però il suo interprete Franz Rogowski che vediamo in un ruolo simile nel film di Terrence Malick The tree of life.
Giorgio Diritti: La Storia nascosta della Svizzera
La storia raccontata in Lubo svela aspetti di un paese come la Svizzera molto controversi. In questo video il regista racconta i risvolti legali legati alle storie vere narrate nel film.
Le immagini dei protagonisti del BIF&ST 2024
Termina qui l’articolo dedicato al regista Giorgio Diritti ospite del BIF&ST 2024. Leggi i dettagli della Masterclass dedicata a Paolo Taviani, Giuliano Montaldo e Gian Maria Volontè.