Black Panther: Wakanda Forever – L’eredità della Pantera Nera

Black Panther: Wakanda Forever è un film di genere supereroistico in uscita nel 2022 diretto da Ryan Coogler. La pellicola è il sequel diretto del primo film uscito nel 2018 e rappresenta il trentesimo lungometraggio dell’Universo cinematografico Marvel nonchè film di chiusura della fase 3. Il film uscirà solo in sala a partire dal 9 novembre 2022 distribuito da Walt Disney Studios.

Tra i protagonisti non troviamo purtroppo a causa della sua prematura dipartita il grande interprete del primo film Chadwick Boseman, ma altri volti noti della pellicola precedente come Angela Basset, Letitia Wright, Lupita Nyng’o, Martin Freeman, Winston Duke, tra questi anche una new entry come Tenoch Huerta nei panni di Namor e Dominique Thorne in quelli di Riri Williams.

Black Panther : Wakanda Forever
Black Panther:Wakanda Forever

Black Panther: Wakanda Forever

Il regno del Wakanda dopo la morte di T’Challa è rimasto senza re e senza protezione, si troverà ad affrontare l’attacco, oltre che delle altre nazioni, di una nuovo popolo rimasto nascosto fino a quel momento, Talokan.

Il film narrerà di questo scontro ideale e politico tra queste due potenze massime e i rispettivi regnanti.

Il trailer del film

Uno straordinario omaggio a Chadwick Boseman in uno dei migliori film dell’MCU

Il regista Ryan Coogler ci riporta all’interno del Wakanda ma in una maniera totalmente diversa rispetto al primo film. La pellicola si apre con una sequenza straordinaria che omaggia il compianto Chadwick Boseman che fa subito capire il tono solenne ma al contempo malinconico di cui è permeata. Ci troviamo davanti ad un Wakanda fragile che ha appena perso il suo Re e la sua Pantera Nera e a delle protagoniste che oltre ad un Re hanno perso un figlio ed un fratello. La regia di Ryan Coogler e la incredibile colonna sonora di Ludwig Goransonn in questa prima scena ed in generale in tutto il film ci fanno percepire questa sensazione di tristezza e di vuoto scaturita dalla morte di T’Challa.

Oltre il comparto tecnico il lutto, a tutti gli effetti protagonista di questa pellicola, viene sottolineato dalla straordinaria interpretazione di Letitia Wright (Shuri), che incarna all’interno del film la massima espressione della perdita. Dopo il ruolo da comprimaria nella pellicola precedente Letitia Wright matura, sia come attrice, che come personaggio caricandosi il film sulle spalle e regalando allo spettatore una Shuri incredibile.

Shuri nel film per un motivo in particolare è molto legata alla new entry della pellicola, il Namor interpretato da Tenoch Huerta. Un personaggio sempre ripreso dai fumetti Marvel che rappresenta il Re del popolo che ci viene presentato, Talokan, una sorta di Atlantide con usi e costumi della tradizione Azteca. Namor è a tutti gli effetti uno dei punti di forza di questo film, un personaggio che si fatica ad identificare come cattivo poichè si comprendono a pieno tutte le sue motivazioni, è perennemente combattuto sul come proteggere il suo popolo che è la cosa alla quale tiene di più. E tu vedi questo suo conflitto interno attraverso la ottima interpretazione di Tenoch Huerta. Unica nota stonata di questo bel personaggio è l’origine del suo nome che risulta più tosto ridicolo, della poca fedeltà a quello fumettistico vista la sua caratterizzazione qui poco importa.

Black Panther : Wakanda Forever
Angela Bassett e Tenoch Huerta in una scena del film

Black Panther: Wakanda Forever – Perché vederlo

Attraverso Talokan e la filosofia del personaggio di Namor troviamo il filo conduttore della pellicola, ossia la trattazione della politica estera, il concetto già esplorato in parte nel primo film del preservare le proprie risorse e il proprio popolo dagli agenti esterni. Tema trattato in maniera molto didascalica e già visto nella pellicola precedente, ma stavolta più approfondito tra presente e passato, tira in ballo anche una delle pagine più brutte della storia dell’uomo.

Un’altra gradevole new entry del film è la giovane Riri Williams\Iron Heart di Dominique Thorne, introdotta in vista della serie che la vedrà protagonista prossimamente su Disney+. Riri rappresenta la parte comica del film, fa la comedy relief, e lo fa bene. Oltre ad essere lei quella che innesca il motore narrativo dell’intreccio. Il personaggio è scritto bene e sicuramente compie il suo dovere, mettere curiosità e voglia di vedere la sua serie.

I comprimari che funzionavano nel primo film si ripetono, Lupita N’yng’o è un afflitta Nakia, Winston Duke il solito divertente M’Baku, Angela Bassett è una regina ormai stanca e distrutta, Danai Gurira un’interessante Okoje e nota di merito per la nuova dora milaje Ayo interpretata da Florence Kasumba.

Le scene d’azione sono dirette bene, eccetto un eccesso di rallenty, e giovano di una buona computer grafica. Rimangono impresse sopra tutto quelle con protagonista Namor che attraverso una sua peculiarità regala coreografie di combattimento innovative per l’Mcu.

In due ore e mezza di film ci viene raccontata l’origine e il conflitto con questo nuovo popolo non annoiando mai, vengono caratterizzati perfettamente quasi tutti i personaggi, peccato per la storyline appena abbozzata che riguarda l’Everett Ross di Martin Freeman unica nota dolente del film.

La colonna sonora di Ludwig Goransonn citata in precedenza è particolare, alterna composizioni molto solenni per sottolineare la malinconia del film a brani più pop risultando talvolta disorientante, scelta che però soprattutto per il tono del film a me è piaciuta molto ma comprendo possa fare storcere il naso, sicuramente non diventerà iconica come quella del lungometraggio precedente.

Questa pellicola è sicuramente una delle migliori dell’Mcu sotto tutti i punti di vista, i personaggi tutti scritti bene, una storia tanto semplice quanto funzionale e una forte componente emotiva. Oltre ad essere un grandissimo film di genere è uno straordinario omaggio alla figura di Chadwick Boseman che ha il suo culmine nella scena finale nella quale è difficile trattenere le lacrime.

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