Presentato al Sundance film festival di quest’anno, arriva nelle sale italiane Frank, commedia surreale dal regista irlandese Lenny Abrahamson, che narra della folle ascesa al successo di una strampalata rock band.
di Edoardo Marco Aversa
Frank
Jon, stanco del suo lavoro di impiegato e della sua monotona vita irlandese, è un giovane musicista che aspira a diventare una stella del rock. Un giorno assiste al tentato suicidio del tastierista dei Soronprfbs e si ritrova a sostituirlo per un concerto in programma la sera stessa. Lo show è un disastro, ma nonostante tutto Jon, affascinato dal sound sperimentale e dalla figura di Frank (cantante dal volto perennemente coperto da una maschera di cartapesta) si unisce in pianta stabile alla band per registrare un album. Il gruppo inizierà quindi un viaggio folle e intricato verso la via del successo.
Trailer del film
Il vero genio è il più folle
La storia di Frank è tratta da quella della vita di Chris Sievey, in arte Frank Sidebottom, musicista e comico famosissimo negli Stati Uniti a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Sceneggiato a seguito di un incontro con lo stesso Sievey dal giornalista Jon Ronson e da Peter Straughan, il film di Abrahamson è un vero e proprio inno alla follia e al “genio artistico” che caratterizza il folle stesso. La figura di Frank infatti, interpretato da uno spettacolare Michael Fassbender (che riesce a dare il meglio di se anche con il volto quasi sempre coperto), è incredibilmente sincera e fin da subito ammaliante, grazie al suo modus operandi totalmente fuori dagli schemi ma allo stesso tempo incredibilmente coinvolgente e “vero”. Il tutto attraverso l’occhio lucido e schematico di Jon (Domhall Gleeson), che cerca in tutti modi di capire e interpretare qualcosa che, a conti fatti, non può esserlo.
La dicotomia tra questi due personaggi, diversi ma accomunati dalla voglia di esprimere se stessi con la musica, è sicuramente il motivo maggiore di interesse del film: la storia sembra inizialmente portarci a condividere la visione pragmatica di Jon, per poi farci ricredere, facendoci toccare con mano la fragilità emotiva di Frank e di tutti i membri della band, tra cui spicca l’aggressiva Clara (un’ottima Maggie Gyllenhaal), che cerca di preservare il genio del cantante mascherato dal successo. Il film stupisce ed emoziona, portandoci anche a riflettere sul ruolo del mondo e sulla superficialità dei social network, ciecamente esaltati di fronte alla vita folle (e drammatica) della band, vista quasi come un fenomeno da baraccone. Frank è quindi una commedia difficilmente collocabile in un filone preciso, pregna di elementi surreali e grotteschi, che racconta in toni caldi e personali la fragilità umana. Sicuramente non per tutti, ma da vedere.
Voto 3/5