Caper movie è un sottogenere che si occupa di descrivere un furto o una truffa partendo dai preliminari e arrivando alla conclusione dei fatti. In questa pellicola la personalissima visione di Totò.
Tra neorealismo e preboom
Fine anni Cinquanta, a passi lenti l’Italia sta uscendo dal dopoguerra per incamminarsi verso il boom economico che ne cambierà per sempre il modo di vita.
La pellicola di Totò, qui diretto dall’artigiano Camillo Mastrocinque, sottolinea questo lento cambiamento perché si sofferma su quei piccolo borghesi che vivono in un condominio pseudo popolare dotato di portierato e che svolgono attività dignitose, ma che non per questo riescono a mandare avanti l’esistenza con tranquillità: l’esempio è costituito dal tipografo Lo Turco ( un De Filippo in gran forma) che è costretto a firmare montagne di cambiali per acquistare gli strumenti necessari al suo lavoro e che cena col caffè e latte come molti connazionali dell’epoca.
Un caper movie alla Totò
La pellicola si ispira a fatti di cronaca, ma anche al proliferare di film incentrati su truffe e rapine di matrice americana e francese. I protagonisti della storia però (come avverrà un paio di anni più tardi con I soliti ignoti) non sono dei professionisti, ma soltanto dei poveracci che , non conoscendo bene il giuoco del Totocalcio e molto prima dell’avvento dei Gratta e vinci, tentano di stampare denaro falso per migliorare le loro misere esistenze.
Il gioco di squadra è importante, così come anche il canovaccio che si affida molto alla recitazione parlata di Totò e ai siparietti con De Filippo e non più alla mimica e alle improvvisazioni facciali e fisiche dell’attore De Curtis, in quanto, la malattia agli occhi di quest’ultimo ne limitava molto le potenzialità.
Film per tutti i gusti
Come avviene oggi nelle pellicole di Brizzi,anche nel Totò fine anni Cinquanta si cerca di rendere la storia appetibile a tutte le età, così accanto alla vicenda comica degli improvvisati falsari si inserisce l’idillio romantico tra il figlio di Totò finanziere e la figlia di De Filippo mentre non mancano i bambini e un cagnolino che fa tanta simpatia. Dopo le sperimentazioni delle pellicole dell’immediato dopoguerra anche Totò si adatta alle esigenze del cinema commerciale!
La classe però non è acqua, come affermava spesso proprio De Curtis: guardatevi la pellicola e gustatela ! Vi accorgerete sicuramente che un Totò fa sempre la differenza!
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