The Artist, un film in controtendenza rispetto alla digitalizzazione del cinema

Un film diverso dal solito, “The Artist” non usa la digitalizzazione usata normalmente al cinema. Scopri cosa ne pensa cinemio di questo lungometraggio, a fine articolo trovi anche un voto al film.

Recensione del film “The Artist”

di Davide Cinfrignini

locandina the artist

Hollywood 1927: George Valentine (Jean Dujardin, premiato come Miglior Attore al Festival del Cinema di Cannes) è una stella del cinema muto, che viene sconvolto dall’avvento del cinema sonoro; Peppy Miller (Berence Bejo), giovane comparsa, grazie alla produzione delle nuove pellicole diventerà una delle attrici più richieste e famose di Hollywwod.

The Artist” è un lungometraggio concepito, studiato e prodotto in consapevole controtendenza rispetto alla nuova era della digitalizzazione cinematografica.

Compiendo un azione di reinterpretazione nostalgica di un Cinema “che non c’è più”, attraverso un attento studio filologico, Hazanavicius (sceneggiatore e regista della pellicola) intende “dialogare” direttamente con gli spettatori contemporanei, attraverso un codice cinematografico quasi esclusivamente utilizzato nel passato.

Michel Hazanavicius azzarda e con coraggio scrive e dirige un film totalmente in bianco e nero, quasi interamente muto e girato ad Hollywood, anche grazie al supporto incomparabile del produttore Thomas Langmann, lasciando enormi responsabilità sulle spalle del Direttore della Fotografia Giullaume Schiffman e del compositore Ludovic Bource, a cui è affidata la colonna sonora.

Il regista francese dà vita ad un esperimento cinematografico, allo stesso tempo autoreferenziale e universale, capace di utilizzare un linguaggio narrativo classico, diretto però ad un pubblico colto e smaliziato.

Una storia d’amore platonico fa da sfondo alla rivoluzionaria e storica scoperta del sonoro nel mondo del Cinema, che sconvolge la vita del divo del “muto” George Valentine, proiettando una delle sue ultime scoperte Peppy Miller (alla quale sembra irrimediabilmente legato), come una star di livello assoluto dei ” nuovi ” film in produzione.

L’ orgoglio di Valentine, che gli impedisce di cedere alle lusinghe della nuova scoperta, lo porterà in una grave situazione economica e personale, con la consapevolezza che il passato non è ancora pronto a farsi da parte e che non è necessario cedere ai ricatti indiscriminati e insensibili del “nuovo” che avanza.

Il trailer del film

La scenografia di Laurence Bennett dota la pellicola di una sicura credibilità storica, resa possibile anche grazie alle interpretazioni dei due protagonisti, dalla mimica e fisionomia facciale adatta per i film dell’epoca, che riescono a limitare la prorompenza delle loro intepretazioni, dotandole di una fluidità necessaria alla narrazione e di una profondità psicologica che conferisce solidità ai personaggi, che si allontanano da sterili e parodistiche macchiette che si rifanno agli attori del Cinema muto.

La commistione di codici cinematografici (fantastica la sequenza delll’incubo-sonoro di George Valentine) e le sequenze metacinematografiche, oltre che una messa in scena impeccabile e una sceneggiatura brillante e seduttiva, fanno di ” The Artist ” un esperimento pienamente riuscito, che unisce la potenza emozionale di una storia d’amore “oltre il tempo”, con il divertimento intelligente dettato dall’ironia di chi è consapevole di stare giocando con la Storia del Cinema e lo fa con un irresistibile leggerezza.

  • Voto : 7,5.

Clip dal film

Ecco, in attesa dell’uscita, alcune clip dal film

L’intervista al regista

ed ecco invece una videointervista del regista Michel Hazanavicius realizzata durante la presentazione del film a Roma

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