Questo è il primo di una serie di articoli dedicati ad uno degli attentati più importanti della storia non andati a buon fine per un soffio e che sicuramente avrebbero potuto cambiare il corso della storia.
La storia mi è sempre piaciuta, fin dai tempi della scuola, in particolare il novecento (si lo so a scuola a malapena si arriva alla prima guerra mondiale e si accenna alla seconda)…questo è uno dei motivi per cui non mi potevo assolutamente perdere un film come Operazione Valchiria (nella mitologia norrena la Valchiria è una divinità femminile che serve Odino, da www.wikipedia.org).
Devo ammettere però la mia grande ignoranza nel non conoscere questo attentato purtroppo non andato a buon fine denominato Valchiria, che ho appreso e approfondito solo dopo aver visto il film, e questo credo sia già un grande pregio.
La storia del film
Il film racconta la storia del colonnello Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg (si lo so è un pò lungo ma questo è il suo vero nome), interpretato da Tom Cruise, il quale porta a termine uno dei più grandi progetti per uccidere Hitler, ma non solo, organizza anche il colpo di stato successivo all’uccisione del dittatore.
A dir la verità non è soltanto lui a pensare e mettere in opera l’intero piano, come ogni grande progetto, non è mai frutto di una sola persona ma di uno staff di militari, ufficiali che già da tempo cercavano di annientare Hitler. Il film inizia con delle immagini del fronte della Tunisia, in Africa dove il colonnello von Stauffenberg, a seguito di un attacco aereo subisce la perdita di un occhio, del braccio destra e di due dita di quello sinistra.
Nonostante ciò decide di unirsi lo stesso al gruppo di ufficiali che già stavano cercando di portare avanti il progetto, anzi ne diventa parte integrante, in quanto non solo sarà prorpio lui a portarla a termine, ma organizzerà il colpo di stato successivo. Il piano in realtà riprende un progetto (Operation Walküre) che lo stesso Hitler aveva previsto nell’eventualità in cui ci fosse stata un’invasione degli Alleati dalla Normandia, ipotesi peraltro esclusa dal dittatore come egli stesso conferma ai suoi confidenti nella sua residenza privata di Rastenburg.
Il piano del colonnello invece prevedeva che l’attentato risultasse pensato dalle SS, in questa maniera si sarebbe riusciti anche attraverso la collaborazione di Stati esteri che partecipavano alla guerra, ad annientarle e a prendere così il comando di una nuova Germania. Questa recensione è l’unica o perlomeno una delle poche nelle quali posso già svelarvi come andrà a finire visto che purtroppo tutti bene o male conosciamo la storia del nazismo e di quello che è stato capace di fare.
Purtroppo l’operazione militare non va secondo come era stato previsto, ma quello che dispiace è quanto poco ci mancasse visto che il colonnello riesce a innescare l’ordigno e a posizionarlo nella maniera corretta, ma purtroppo il caldo (era il 20 luglio del 1944) unito al fatto che prorprio perchè disturbato non riesce ad innescare tutto l’esplosivo che aveva a diposizione ma soltanto la metà che sarebbe bastata se all’ultimo secondo non fosse stata spostata la sede della riunione in un luogo vicino ma diverso da quello previsto che avrebbe consentito una diramazione migliore.
Nel prossimo articolo approfondiremo la conclusione del film, oltre ai risvolti politici, storici e culturali che si possono fare anche in relazione alle critiche che il film ha ricevuto da parte dei tedeschi stessi.
sono appassionato di storia specie di quel periodo e vedrò senz’altro il film: ne esitono altre diverse versioni: penso che comunque si importante ricordare questo fatto storico , in quanto il grande pubblico non conosce questo episodio; ho avuto contatti con vari tedeschi e pochissimi conoscono stauffenberg specie tra i giovani; sono anche dispiaciuto che i tedeschi ed anche il figlio di stauffenberg siano molto critici: l’importante é ricordare e diffondere il messaggio di stauff. che alla moglie dice che anche se fallisse l’attentato bisogna dimostrare al mondo e alla storia che vié stata una resistenza al nazismo; guardati anche la “rosa bianca” la storia di sophia scholl….
@Giovanni: benvenuto da parte mia e di Paola (l’autrice del blog).
Risponderà sicuramente anche lei a questo tuo interessante commento in merito a questo film storico.
Io conoscevo la storia in modo superficiale, diciamo che ne avevo sentito parlare e visto qualcosa in TV.
Ora, avendo visto il film e l’interessante documentario storico andato in onda circa una settimana fa su rai 2, alla “Storia siamo noi”, ho ben appreso molti dei dettagli che mi erano sfuggiti prima.
Infatti, non pensavo ad esempio, che questo colpo di stato, avesse qausi raggiunto l’obiettivo di eliminare il dittatore tedesco.
Inoltre, non sapevo nenache che erano molti i cospiratori anche con alte cariche istituzionali del periodo.
Ti rigrazio inoltre di aver suggerito il film “La Rosa Bianca”, che non abbiamo visto.
Se vuoi, puoi parlarci anche un pò di questo film, una tua piccola recensione ;).
Ancora grazie per aver commentato questa recensione, su un film storico in cui possiamo tranquillamente affermare che non tutti i tedeschi dell’epoca, anche delle alte sfere, erano d’accordo con la follia di Hitler.
@giovanni: ciao giovanni, mi fa molto piacere parlare con te di questo film che per me è stata una vera sorpresa in tutti i sensi.
Come ho scritto nel post a me la storia è sempre piaciuta e per questo non potevo perdermelo.
Non so se a quest’ora avrai già visto il film, ma ti posso assicurare che rispecchia molto bene la storia non c’è nulla di inventato, “romanzato”, “americanizzato”, per dire che non c’è la solita morale degli americani bravi che salvano tutto il mondo intero dai cattivi (tutto il resto).
No questo film è diverso, tra l’altro ho anche sentito in un intervista a Tom Cruise che tutti i giorni, durante le riprese erano lì a guardare libri di storia; e questo secondo me è anche segno di grande rispetto verso i tedeschi e tutte le vittime della guerra.
Ti ringrazio parecchio per il consiglio di andare a guardarmi la storia di sophia scholl, la “rosa bianca”, cosa che farò al più presto e spero di ribeccarti nel mio blog.
Ti ringrazio ancora per il commento e a presto.