Killer Elite: una storia segreta in cui non ci sono né vinti né vincitori

Tratto dal romanzo “The Feather men” di Ranulph Fiennes, Killer Elite è il primo lungometraggio di Gary McKendry con un cast di altissimo livello, infatti ad interpretare i tre personaggi ci sono Jason Statham, Clive Owen e l’intramontabile Robert De Niro.

Locandina del film

di Maurizio Catena

Trama

Danny (Jason Statham) è un killer che uccide su commissione insieme al suo mentore e amico Hunter (Robert De Niro) e ad un ristretto gruppo di fedelissimi. Ormai stanco della sua vita di mercenario decide di ritirarsi e di vivere una vita normale e serena. Dopo un anno d’inattività scopre che Hunter è prigioniero del sultano dell’Oman, allora decide di abbandonare  tutto per salvarlo. Per liberare il suo amico deve vendicare la morte dei tre figli del sultano, uccisi per mano di alcuni ex membri dei SAS (Servizi aerei speciali britannici) durante la guerra segreta dell’Oman. La faccenda si complica quando Danny scopre che i suoi bersagli sono protetti da una squadra clandestina di uomini spietati: i “ Feather Men”, gli uomini piuma, capitanati da Spike (Clive Owen) anch’egli ex SAS e sempre pronto a combattere nuove guerre. Killer Elite è la storia della loro guerra rimasta segreta che ha messo in gioco ideali diversi per cui valga la pena battersi, una guerra combattuta dalla Gran Bretagna all’Oman, da Parigi all’Australia.

I Feather men

Uomini che come in una partita di scacchi muovono le pedine per portarsi a casa la vittoria, ovviamente senza sporcarsi le mani. Sono composti da ex ufficiali di SAS e osservano il campo di battaglia rimanendo in disparte e sotto di loro hanno alcuni Locals, uomini che fanno tutto il lavoro sporco, per garantire agli uomini dei SAS protezione. Il loro capo dei Locals è Spike, che è un po’ il loro cane da guardia e il loro miglior agente operativo.

Il regista, Gary Mckendry:

Sicuramente è un film d’azione, sicuramente è un thriller, ma i personaggi sono ispirati a persone realmente esistite, e ciò che eravamo interessati ad esplorare era il lato umano di questi personaggi. Penso che sia questo l’aspetto che ha convinto Robert De Niro, Clive Owen e Jason Statham a fare film.

Tra luci e ombre, tra realtà e finzione

Lo scrittore Ranulph Fiennes è l’unico che ha tentato di fare luce su una questione che ha fin troppe ombre e che ancora oggi è coperto dal segreto di Stato inglese. Lo scrittore, che ha fatto parte dei Servizi Aerei Speciali, ha garantito l’autenticità degli avvenimenti riportati nel libro. Infatti ci rivela come i Feather Men avrebbero coperto gli omicidi su commissione di soldati dei SAS facendole apparire come dei morti accidentali, e dato che la guerra dell’Oman è stata una guerra segreta, non c’è stato ancora modo di confermare del tutto molti degli eventi riportati nel libro. Come osserva lo stesso regista McKendry: “ Non sappiamo se ogni singola cosa sia realmente accaduta oppure no. Ma so è che una storia fantastica. E siamo pronti a farne un grande film.”

Non solo un semplice film d’azione

Troppo semplice e riduttivo inscatolarlo in genere di film, non un semplice film d’azione, non un semplice film tratto da una storia vera ma è il giusto equilibrio tra azione e adrenalina e tra ciò che è giusto e ciò che è giusto fare. Il protagonista non è il classico mercenario assetato di sangue, ma è un personaggio complesso con dei dissidi interiori e con una moralità molto alta che dopo anni di “lavoro” insegue un sogno, farsi una vita con la donna che ama. D’altra ovviamente troviamo l’antagonista anch’egli non il classico antagonista ma un uomo ferito nel corpo e nell’orgoglio che non sa più cos’è giusto e cos’è sbagliato. Il film sa mantenere tutto su un piano reale, dalla regia, anticonvenzionale per un film con scene d’azione, alle ambientazioni londinesi e parigine stile anni ’80 ricreate da zero (dato che la maggior parte del film si è girato in Australia). Il film sa mantenere alto il livello di attenzione dello spettatore e gioca molto bene con la suspense che si va a creare man mano il film scorre, insomma un crescendo di emozioni, il tutto contornato da delle performance davvero di buon livello da parte dei tre attori protagonisti che hanno saputo cogliere i punti di forza, i punti deboli e se vogliamo anche i difetti dei loro personaggi. Dunque un film frizzante, emozionante e che sa raccontare con una certa semplicità narrativa ciò che probabilmente è accaduto. Buona la prima per il regista Gary McKendry aspetteremo con una certa attesa i suoi prossimi film.

Il Trailer del film

Clip dal film e le interviste ai protagonisti

Note di produzione

La maggior parte del film è stata girata nello Stato Victoria, in Australia, con riprese anche in Giordania e in Galles. Le locations australiane sono state usate per ricreare Londra, L’Oman e Parigi, e il regista ha usato diversi toni di colore per ciascuna parte del mondo come aiuto alla narrazione. L’Australia era una foglia bagnata, Londra una ferita violacea e il deserto dell’Oman un osso bianco. Come afferma McKendry: “Siamo riusciti a trovare tutto quello che cercavamo. Le locations australiane sono fantastiche.”. Il produttore australiano Michael Boughen concorda: “C’è una tale di varietà di locations nello Stato Victoria e abbiamo passato un sacco di tempo a cercare quello che volevamo. Ci sono strade a Melbourne che sembrano quelli di Parigi e ci sono strade che fanno pensare a Londra”.

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