Sono passati ben tredici anni da quel fatidico ed imbarazzatissimo momento in cui il nostro Jim si faceva “beccare” dal padre con la famosa torta di mele preparata dalla mamma e, a distanza di tutto questo tempo, le cose non sono poi cambiate molto.
Di Luca Arcidiacono
Sei curioso di sapere cosa fanno tutti i personaggi?
Ritroviamo tutti i personaggi della trilogia originale di American Pie trasferiti ormai dalla casa dei genitori alla casa di proprietà, chi sposato, chi con figli, eppure tutti ancorati a quel passato ed a quell’essenza che rende i loro personaggi indimenticabili.
Ed ecco, allora, che il prevedibilissimo incipit del film si conferma e non tradisce i suoi predecessori e mostra sin da subito il tema e il fulcro di questa riunione tredici anni dopo il diploma: la nostalgia del passato ed il raggiungimento della maturità per il futuro.
Ritroviamo quindi, oltre Jim e Michelle ormai sposati da nove anni, Kevin, Finch, Oz, Vicky, Jessica, Ether, Sherman, John e naturalmente lui, Steve Stiffler, l’unico che non è ancora davvero cresciuto anche se si ritrova circondato da un mondo pieno di adulti.
Li ritroviamo quindi tutti insieme per un weekend pieno di ricordi e voglia di crescere ma senza dimenticare i problemi legati proprio all’età adulta: Jim e Michelle devono trovare un loro spazio dopo la nascita del figlio, Kevin si è ormai sposato ma qualcosa riaffiora in lui quando rivede il suo primo amore Vicky, Oz è un giornalista sportivo fidanzato che perde il controllo quando rivede la “sua” Ether, a sua volta fidanzata.
Paul Finch sembra aver girato il mondo in moto.
E Steve Stiffler è sempre il solito scansafatiche con la battuta (sporca) pronta e costretto a lavorare come schiavo per un’azienda ed un capo che lo odia sotto obbligo materno. L’essenza che ha reso famoso il suo personaggio nella trilogia originale continua qui tra gag, rapporti con le nuove generazioni di liceali, e tanta prevedibilità per un copione che punta soprattutto sul rivedere ancora una volta i nostri personaggi insieme e la nostalgia di un passato che gli spettatori di più generazioni hanno ormai in comune con loro.
Presenti all’appello anche l’irriverente e ormai vedovo padre di Jim, splendidamente interpretato come sempre dal brillante Eugene Levy, che si “scontrerà” qui con un altro pilastro onnipresente nella trilogia, la madre di Stiffler, interpretata ancora una volta da Jennifer Coolidge.
Un pò di nostalgia…ma senza esagerare!!!
Malgrado quindi la nostalgia che fa da padrona nel film sia ovviamente un elemento di novità, la sceneggiatura rimane piena di cliché e gioca su gag e momenti dalla risata facile che hanno reso famosi i tre film precedenti e i quattro spin-off successivi, con la sottile linea romantica che né ha contraddistinto da sempre l’unicità nel suo genere da teen demenzial movie.
Ecco perché, allora, gli apparenti elementi di novità spesso cadono nell’anonimato o sono proprio i momenti che meno rimangono impressi, a favore delle gag più classiche e già viste.
Eppure, in fin dei conti, è divertente poter rivedere quei simpatici mascalzoni malati di sesso alle prese col mondo degli adulti dopo tanti anni perché, sia i trentenni cresciuti con quei film e sia i nuovi adolescenti che li hanno scoperti più di recente di certo non perderanno occasione per immergersi ancora con loro in una fantastica nuova nostalgica avventura, tra lezioni di Stiffmaister e pannolini da cambiare.