Miami Beach: (ir)realismo Vanziniano

A meno di un anno di distanza da Torno indietro e cambio vita i fratelli Vanzina ci riprovano, ancora con una programmazione (quasi) estiva, con un film corale che porta protagonisti tipicamente italiani direttamente a Miami, meta già solcata nella loro filmografia come da quella dei cinepanettoni che sembrano (forse) ormai solo un ricordo. O forse no. Arriva in sala dall’1 Giugno prossimo Miami Beach.

Miami Beach

Miami Beach

Miami Beach

Luca (Filippo Laganà) e Valentina (Camilla Tedeschi) devono trasferirsi a Miami per studiare all’università e vengono accompagnati dai rispetti genitori, il romano Giovanni (Max Tortora; La coppia dei campioni, Torno indietro e cambio vita) e la milanese Olivia (Paola Minaccioni; Allacciate le cinture, Torno indietro e cambio vita). Intanto, a Miami arriva anche Giulia (Neva Leoni), diciassettenne scappata con le amiche lì per un festival mentre il padre Lorenzo (Ricky Memphis; Torno indietro e cambio vita, Soap Opera) la cerca ossessivamente con l’aiuto del giovane squattrinato Bobo (Emanuele Propizio; Torno indietro e cambio vita, La mossa del pinguino).

Trailer del film “Miami Beach”:

Punti di vista

A gran voce giungono in conferenza stampa i fratelli Carlo e Enrico Vanzina, il primo regista e sceneggiatore, il secondo solo sceneggiatore, fedeli al grande schermo da oltre quarant’anni e con ormai all’attivo ben 58 film. Per quanto ammirevole possa essere la loro voglia di affrontare studi antropologici sulla realtà odierna e il conseguente interesse a translare ciò sul grande schermo, bisogna ammettere che i risultati non sono positivi.

Se si prende Miami Beach come la classica operazione di guadagno in un periodo dell’anno dove solo i blockbuster hollywoodiani possono sconfiggere la voglia dell’italiano medio di allontanarsi dalla spiaggia per chiudersi nel buio di una sala, allora il prodotto risulta gradevole, onesto, semplice e classico nell’idea di avvicinarsi alla costruzione tipica da cinepanettone, ricco di cliché seppure ripulito nella forma e nelle scurrilità.

miami beach

Una scena di Miami Beach

Se invece, però, i Vanzina sottolineano quanto si vogliano fare promotori di documentare la realtà degli italiani a Miami, di raccontare la gioventù italiani nei campus americani, allora lo sbaglio è grossolano. Sin dalla locandina ci è chiaro, e il film lo conferma, quanto patinata e ovattata sia questa realtà.

La coppia

Si, perché Miami Beach è una commedia gradevole nel momento in cui decidi di non pensare, di lasciarti andare e perderti nella sorprendente accoppiata (che diverte) di Max Tortora e Paola Minaccioni. Tolto ciò, per quanto nulla di originale e di certo già visto (Roma vs Milano) non resta davvero nulla, dalla maggiorata esordiente Neva Leoni, comunque interessante scoperta, alla combriccola di amici che appesantiscono un film e non raccontano di certo una realtà che i Vanzina spacciano quasi di aver reso al cinema per la prima volta, ispirandosi a film come American Pie o Animal House. E non basta certo il citare film di Ben Stiller e Cameron Diaz (fratelli Farrelly) per rendere trendy e cool, o semplicemente adatto ai giovani di oggi, il film.

miami beach

Una scena di Miami Beach

Tocca proprio a Minaccioni e Tortora far divertire con quella tipica comicità verace così vicina ai cinepanettoni parentiani. Anche perché molto più confuso, incerto e intessuto di facile buonismo risulta l’episodio di un Ricky Memphis assopito, un Propizio simpatico ma che qui funge solo da strumento per portare avanti una storia di equivoci che si regge in piedi unicamente per lo spettatore che nulla si aspetta e a cui nulla ambisce. Senza arte né parte.

Grande dispiacere nel vedere un Giampaolo Morelli ancora sfruttato, male e con sufficenza, dal cinema mainstream nostrano (recuperate Song’è Napule dei Manetti Bros.!)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *