E’ uscito giovedì 29 novembre il film “L’amore è imperfetto” tratto dal romanzo omonimo di Francesca Muci che è anche regista della pellicola. Noi di CINEMIO siamo andati a vederlo per voi!
Quando una donna…
E’ declinato al femminile, caso abbastanza raro nella cinematografia del nostro paese, questo film di Francesca Muci, al suo esordio dietro la macchina da presa e autrice dell’omonimo romanzo che è riuscito a riscuotere un buon successo di critica e di lettori.
La storia ruota intorno a Elena,( Anna Foglietta) una donna di trentacinque anni bella, con un lavoro e amicizie interessanti e tuttavia sola . La vicenda sembra prendere una svolta quando per una casualità la sua strada si incrocia con quella di una ragazza diciottenne un po’ sbandata ( Lorena Cacciatore) e di un uomo cinquantenne dall’esotico accento d’Oltralpe e col nome omerico di Ettore( Bruno Wolkowitch) . Tra continui flashback che fanno ondeggiare la narrazione tra passato e presente lo spettatore riesce a mettere in ordine il complicato puzzle della vita di Elena e a comprenderne anche il profondo disorientamento sentimentale e spirituale.
Imparare a capirsi
Il viaggio di Elena nel suo io e l’intera vicenda narrata nella pellicola può essere riassunta come un percorso interiore, l’attenzione che ognuno deve avere per imparare a capirsi, unica conditio sine qua non per affrontare l’esistenza, i sentimenti, i rapporti con gli altri. Malgrado non sia più giovanissima Elena quasi intorno ai trent’anni incontra un fotografo bello e ardito ( Giulio Berruti) che rappresenta per lei l’Amore con la a maiuscola, il Principe azzurro sceso dal bianco destriero e nulla, né i sospetti relativi a un suo comportamento ambiguo né gli avvertimenti di un’amica cara e un po’ sballata ( Camilla Filippi) la fanno indietreggiare dall’allacciare una relazione con lui, ma la delusione cocente e la rabbia repressa porterà la donna a chiudersi in se stessa per poi scoprire nuove frontiere con due persone tanto distanti da lei per percorso di vita ed età. Può apparire paradossale come una ragazza imperfetta, “interrotta” , con l’ansia e l’apertura mentale propria di chi non ha vissuto possa aiutare a ritrovarsi eppure Elena, sospesa tra queste figure così lontane: la “ragazza folle e invadente” e “l’uomo maturo che sa aspettare e guidare”, impara ad arrivare al suo percorso pur lasciandosi andare ad esperienze mai immaginate descritte in maniera fin troppo particolareggiata dalla macchina da presa.
Una storia patinata
Una colonna sonora raffinata, una fotografia impeccabile danno un’aura patinata a questa storia di oggi che la regista, salentina di origine ha scelto di ambientare in una città del sud, Bari .La città è una muta spettatrice di quanto le accade intorno in quanto nessuno dei protagonisti della vicenda ha un accento o un modus vivendi tipici di una città mercantile e meridionale: Elena lavora come editor, Ettore è un produttore musicale, attività che potrebbero svolgersi altrove in una qualsiasi città del mondo perché più che il luogo contano le persone e il loro cammino esistenziale.
Limiti e pregi
Storia per certi versi sensuale e spregiudicata, “L’amore è imperfetto” parte da un’analisi forse un po’ troppo libera del mondo dei sentimenti per affrontare un viaggio nell’immenso e quasi sconosciuto universo dell’amore e degli amori siano essi unidirezionali o rivolti a vari fronti. Qualche scena forte, favorita dai primi e primissimi piani può dare allo spettatore una sensazione di fastidio soprattutto se incline a una visione più stereotipata e meno “aperta”. D’altro canto le interpretazioni dei vari attori sono di primissimo livello. Una prova a tutto tondo per la protagonista Anna Foglietta che sa rendere bene le nevrosi, i tormenti esistenziali e anche la calma dei sensi della sua Elena,mentre altrettanto in parte sono gli altri, a cominciare dalla validissima Lorena Cacciatore. Recita con lo sguardo il bello del film, l’affascinante Giulio Berruti, glaciale e sicuro l’Ettore di Bruno Wolkowitch, Amica che tutte vorrebbero avere Camilla Filippi.
Compitino ben svolto dalla Muci, spigliata nella sua prima regia, ma forse troppo rigida. Da vedere.