‘In bici senza sella’, il precariato visto dalla parte dei giovani

Si può scherzare sul precariato? I giovani registi di In bici senza sella hanno vinto la loro scommessa con un film ad episodi che hanno come filo conduttore l’affannosa ricerca di un posto fisso, giocando sull’argomento in maniera molto fresca e con idee originali e affrontando l’argomento non dal punto di vista documentaristico, ma narrando delle piccole storie, talvolta surreali.

In bici senza sella

In bici senza sella

In bici senza sella

In bici senza sella contiene sette episodi realizzati da sette registi, tutti esordienti: “Il santo graal” di Giovanni Battista Origo, “I precari della notte” di Gianluca MangiasciuttiSolange Tonnini, “Curriculum Vitae” di  Matteo Giancaspro,  “Crisalide” di Cristian Iezzi e Chiara de Marchis, “Il parassita” di Francesco Dafano  e “Il posto fisso” di Solange Tonnini. La pellicola ha vinto il Toronto Film Award 2016 come Miglior Film.

Tutti gli episodi hanno la durata tra i 10 ed 20 minuti e vengono introdotti dalla voce di un speaker di una radio. Ci sono tutti gli elementi del  caso. C’è che il lavoro se lo inventa, e chi deve sempre correre più veloce degli altri, chi è troppo qualificato, chi nell’immaginario rifiuta l’immortalità per non dover essere precario a vita, chi si finge obesa per non essere licenziata, perché in realtà è incinta. Gli attori sono tutti molto bravi, e finalmente si vedono dei volti nuovi, attori giovani molto bravi, come Emanuela Mascherini e Sara Sartini, nell’episodio  di “Crisalide“,  Alessandro Giuggioli in “Il Parassita”, Flavio Domenici in “Curriculum Vitae“. Nel cast ci sono anche alcuni volti noti che si sono prestati a fare dei camei, tra cui Francesco Montanari, nel ruolo di un manager ed Edoardo Pesce.

In bici senza sella

Flavio Domenici e Francesco Montanari nell’episodio di In bici senza sella “Curriculum Vitae”

I registi di In bici senza sella giocano sulla ricerca del lavoro, denunciando in maniera intelligente un sistema di assunzioni che non funziona. Chi non si è sentito dire che non ha l’età giusta o di essere troppo qualificato per il lavoro, o di rischiare il licenziamento, apponendo una firma su un foglio, dando il potere, a chi sta ai posti di comando, di mandarti via a suo piacimento.

In bici senza sella

Alessandro Giuggioli nell’episodio di In bici senza sella “il parassita”

Oramai anche chi trova un posto, non si può sentire sicuro. Il suggerimento ironico, nell’epilogo finale, è quello di farsi prete. Ovvio che la soluzione più reale dovrebbe essere quella di poter cambiare il regolamento e leggi che sono state fatte sul lavoro, per ricostruire un reale mercato, proprio come durante il benessere economico degli anni ’50 e  ’60. Allora ben venga l’ironia su questi argomenti, facendo anche ragionare lo spettatore sul grado di caos generale che è esploso in questo mondo, dove tutto è a favore del datore di lavoro, e il lavoratore non ha più tutele.

In bici senza sella

Emanuela Mascherini nell’episodio di In bici senza sella “Crisalide”

In bici senza sella verrà distribuito nelle sale dal 3 novembre 2016 dalla Zenith Film.

In bici senza sella – Il trailer

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