La sceneggiatura, l’arte di copiare, Totò e Steno secondo Ettore Scola

Tra i grandi autori che hanno tenuto le masterclass al BIF&ST 2015 non poteva mancare il presidente del festival, il regista Ettore Scola, che tra ricordi ed aneddoti ha intrattenuto il giovane pubblico barese. In questa prima parte il regista parla della prima fase della sua carriera, quella in cui ha fatto il negro per la sceneggiatura ricevendo apprezzamenti anche da Totò.

ettore scola

Il regista Ettore Scola al BIF&ST 2015

Ettore Scola: cosa sarebbe stato il mondo senza il cinema?

120 anni fa nasceva ufficialmente per colpa di due ragazzi, i fratelli Lumiere, il cinematografo. Nel marzo del 1895 i due fratelli ripresero gli operai della fabbrica del padre che uscivano dal lavoro: immagini che durano pochi secondi ma che emozionano e condizionano da quel momento in poi il nostro sguardo. In questo video il regista parla di come sarebbe stato il mondo se quei due fratelli non avessero inventato questa macchina che tanto ci affascina e che celebriamo da 120 anni:

Il pubblico di Bari

Ettore Scola ha sempre apprezzato il pubblico del BIF&ST, pieno di tanti giovani affamati di cinema:

Ettore Scola: tra tutti i Festival che frequento questo di Bari ha una caratteristica solo sua particolarissima: il pubblico. Vedo per fortuna poche teste bianche e tanti giovani.

Il BIF&ST è un festival che, grazie al suo direttore Felice Laudadio, ha saputo interpretare una domanda, un bisogno che c’era nella città. Non ci sono altre città dove dalla mattina alle 9 c’è una folla che occupa tutte le sale perché c’è una voglia non solo di vedere i film ma anche di capire qualcosa di più dei tempi di oggi. Anche il film più personale più distaccato dalla realtà è un film al quale si può ricorrere domani  per interrogarci su noi stessi, sul nostro comportamento.

E il cinema questo sa fare, questo è la grande forza del cinema anche indebolito dalle crisi, è la forza di rappresentare le idee che il pubblico in parte già ha ma che comunque chiede che questa capacità di giudizio venga affiancata, venga fertilizzata dalla lettura e dalla visione dei film.

Il calzolaio o il falegname

In questo video Ettore Scola racconta di come, se non ci fosse stato il cinema, avrebbe fatto il calzolaio o il falegname:

Il negro per la sceneggiatura

Saltando la fase del disegno e l’incontro con grandi personaggi dei giornali umoristici, in più di una occasione Ettore Scola ha parlato molto bene e con molta schiettezza della fase, come diceva lui, in cui faceva il negro per la sceneggiatura. In questo video il regista racconta perché e come ha cominciato a fare il negro e cosa significa quella fase di formazione:

Il rapporto con Totò

Ettore Scola: Forse uno dei più grandi riconoscimenti della mia vita è stato a casa di Totò, la sua risata quando Mezzi e Marchesi portarono anche me a casa del Principe e, dato che già non vedeva bene, visto che era già quasi cieco, gli leggevano il copione. Ricordo la risata di Totò a Mezzi, che disse: ‘questa è di Scola non è nostra’. Ecco quella risata di Totò fu veramente un Oscar, uno di quegli Oscar che non ho mai avuto pur avendo partecipato 5 volte.

La prima battuta che Scola ha scritto per Totò era per Tototarzan mentre l’approvazione del Principe arrivò per Totò, Peppino e la malafemmina per cui lui scrisse le battute della famosa lettera, ripresa poi da Massimo Troisi e Roberto Benigni in Non ci resta che piangere. Come rideva Totò? Nel video la risposta del regista:

L’arte di copiare

Ad un certo punto della sua vita lavorativa Ettore Scola aveva Steno come riferimento, e in più occasioni ha affermato che avrebbe voluto essere, sottolineando l’importanza dell’arte di copiare, dalla quale per assurdo si possono imparare ad affinare tecniche:

Ettore Scola: Copiare è un’arte ed è l’arte dei più grandi. Vedevo una trasmissione giorni fa su Raffaello che ha copiato dal Perugino e da Michelangelo. L’uno non sarebbe esistito senza gli altri. E’ una pratica che sembra negativa, ce l’hanno insegnato male a scuola: ‘hai copiato!’. Si forse ho copiato ma non sarai tu a giudicare se ho copiato bene o male, se quello che ho copiato è diventato mio o se in qualche modo ho usato il copiato per far nascere cose originali. Quindi è importante copiare.

toto peppino e la malafemmina

Uno dei film alla cui sceneggiatura ha collaborato anche Ettore Scola: Totò, Peppino e la malafemmina

Steno e gli altri esempi di un’Italia che non c’è più

In questo video Ettore Scola parla di Steno e dell’ammirazione che prova per lui:

Termina qui la prima parte della masterclass del regista Ettore Scola al BIF&ST 2015. Continua a leggere per la seconda parte.

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