Lezioni di cinema: Bertrand Tavernier – terza parte

Termina oggi la lezione di cinema del regista francese Bertrand Tavernier. In quest’ultima parte il regista risponde alle domande del pubblico spaziando dalla sua carriera al cinema contemporaneo e alla crisi che lo attanaglia.

Il regista Bertrand Tavernier

La ‘social grace

Lavorare con gli attori non è facile ma ci sono quei piccoli gesti che possono essere utili. Ecco l’opinione di Bertrand Tavernier:

Harvey Keitel veniva da Brooklin, dal Bronx e non sapeva come comportarsi con una donna: questo può creare dei problemi. Quello che gli mancava è ciò che si può definire in inglese la ‘social grace’ la grazia sociale. Ci sono altri attori, come Max Von Sydow che sul set de La morte in diretta è stato veramente squisito con Romy Schneider. E’ una questione di educazione, di civiltà. Io lavoro molto con gli attori e naturalmente questo tipo di atteggiamento mi aiuta moltissimo. Da questo punto di vista Philippe Noiret è stato un attore eccezionale. Nel film La vita e nient’altro, quando cambiavamo hotel, era solito regalare un bouquet di fiori alla protagonista Sabine Azéma, accompagnati da un messaggio. Questo ci ha permesso di guadagnare tantissimo tempo nelle riprese. Per esempio c’è stato il caso in cui dovevamo girare delle scene per le quali erano previsti 3 giorni e siamo riusciti a scendere ad un giorno e mezzo.

Bertrand Tavernier con Maurizio De Rienzo

La sceneggiatura e le serie TV

Un aspetto importante della filmografia di Bertrand Tavernier è la straordinaria qualità delle sceneggiature con cui lavora, che contribuiscono a migliorare le performance dei suoi attori. Questo tipo di attenzione sembra stia andando sempre di più verso quelle serie di qualità americane tipo Breaking Bad o Mad Men. In questo video parla della sua attenzione alle sceneggiature e risponde alla domanda sull’eventualità di girare una serie TV

La carriera

Ecco come, usando una metafora, Tavernier parla della sua carriera da regista e dell’eventualità di fare l’attore:

Vorrei citarvi un testo tratto da un libro di uno dei miei autori preferiti. E’ la storia di un incendio che divampa in un bosco. Gli uccelli che abitano quel bosco volano via, si avvicinano ad un lago, si bagnano, poi sorvolano il bosco e battendo le loro ali fanno cadere le gocce d’acqua sull’incendio. Alcuni chiedono: ‘E’ utile tutto ciò?’ e loro rispondono: ‘Non sappiamo se è utile ma il bosco ci appartiene’. Se io guardo indietro a quel ragazzino di 13 anni e guardo ciò che ho realizzato posso andarne fiero, sono orgoglioso, felice di quanto ottenuto. Anche se mi manca un desiderio che purtroppo non ho potuto realizzare: volevo fare cinema per incontrare Gary Cooper e non mi è stato possibile. La carriera dell’attore no, sarei stato un pessimo attore quindi sono orgoglioso di non averlo mai fatto. Il massimo che mi sono concesso è stato fare la voce fuori campo, leggere dei commenti qualche volta.

Durante la lezione di cinema

Le produzioni americane

Arrivato il momento delle domande ho chiesto a Bertrand Tavernier un’opinione sulle produzioni americane e sulla differenza con quelle francesi dato che più volte, da In the electric mist a Round midnight si è trovato a lavorare in America. Ecco la sua risposta:

Il cinema contemporaneo

Quali sono i registi contemporanei che Tavernier preferisce? E qual è la sua opinione sulla filmografia di Claude Lelouch? Nel video la risposta

L’arte e la crisi economica

Quanto può fare il cinema in un periodo di crisi economica? Questa l’opinione del regista

Sicuramente dobbiamo tener conto che siamo soggetti a una minaccia costante, quella di dittature spaventose: mi riferisco al denaro, al fondamentalismo, all’integralismo religioso, economico e anche all’ignoranza. Per dirla come direbbe un famoso umorista francese: l’ignoranza fa dei progressi stupefacenti ogni giorno. Anche la dittatura del qui e subito è pericolosa: siamo sempre alla ricerca del fatto nuovo, della faccia nuova e qualcosa che risale ad appena 10 giorni fa ci sembra quasi appartenere al medioevo. Tutti questi aspetti mi spaventano veramente, sono forme dittatoriali delle quali sono spesso complici i politici. L’arte in senso lato, che sia cinema, teatro, letteratura può contribuire alla realizzazione di quelle che potrei definire armi di ‘costruzione’ di massa (a differenza delle armi di distruzioni di massa cercate invano in Iraq) ed è ciò che dico spesso agli studenti nella scuola di cinema: bisogna riuscire, in questo momento critico, ad individuare quella che è un’ancora di salvezza. Quando c’è il Titanic che sta affondando bisogna essere capaci di attaccarsi a quest’ancora. Ai miei studenti dico così: se non riuscite a capire qual è l’ancora di salvezza nel momento in cui state annegando io sarò lontano e me ne fregherò.

La Nouvelle Vague

Quanto si è sentito vicino alla Nouvelle Vague e quanto i registi di quell’epoca hanno influenzato il lavoro di Tavernier? Nei video che seguono la sua risposta:

E con quest’ultimo intervento termina la lezione di cinema del regista francese Bertrand TavernierSe questo articolo ti è piaciuto continua a leggere ed ascoltare le interessanti lezioni di cinema di cinemio.

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