Speciale BIF&ST 2014: una chiacchierata con Barbora Bobulova – seconda parte

Continuiamo la lezione di cinema dell’attrice slovacca Barbora Bobulova, al BIF&ST 2014 per un interessante focus a lei dedicato. Dopo aver parlato degli inizi della sua carriera, in questo articolo racconta le sue aspirazioni ed i prossimi progetti.

Barbora Bobulova: Le amicizie ed i prossimi progetti

Nel video che segue Barbora Bobulova parla del rapporto con Valerio Mastandrea con il quale si è ritrovata recentemente a distanza di anni nel film Gli equilibristi di Ivano De Matteo. Approfitta anche per parlare delle sue amicizie che, raramente nascono sul set e dei suoi prossimi progetti (il film di Ivano De Matteo, tratto da La cena ed il film di Francesco Munzi tratto da Le anime nere):

Barbora Bobulova: A me piace cambiare pelle, mi sento un po’ come un serpente, ogni tanto mi devo sbarazzare della pelle vecchia e mettere una cosa nuova. Anche se non facessi questo mestiere, cambierei comunque spesso. Ho appena finito il film di Ivano De Matteo, I nostri ragazzi, con cui ho fatto anche Gli Equilibristi e sto anche finendo il film di Francesco Munzi, Le anime nere girato in Calabria. In entrambi i film sono rossa. Sono passata dal castano al biondo al rosso, il prossimo colore non saprei davvero da dove prenderlo (ride).

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Le serie TV ed il teatro

Nel video che segue l’attrice risponde alla mia domanda sull’esperienza fatta sul set della serie In Treatment e parla di una possibile esperienza a teatro:

C’è stata qualche proposta che le è arrivata e non la convinceva e con il senno di poi si è pentita di non averla accettata? Come sceglie le cose da fare o da non fare?

Barbora Bobulova: Questa è una domanda strana. Forse qualche no di cui mi pento sono quelli all’inizio della mia carriera. Come dicevo prima, non mi rendevo ancora conto bene della differenza tra l’ambiente del cinema e quello della televisione e quindi all’inizio ho detto qualche no a qualche progetto cinematografico in cui magari mi offrivano un personaggio che non mi sembrava così interessante mentre la televisione mi offriva il ruolo di una protagonista come ne La guerra è finita con Beppe Fiorello e Alessandro Gassman, e quindi in questo senso ho preferito la televisione. Però è andata bene lo stesso. Più che altro ci sono dei film che mi sarebbe piaciuto interpretare e invece sono andati ad altri.

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Coco Chanel ed il rito del provino

Barbora Bobulova: La cosa strana è che i miei lavori forse più importanti li ho sempre avuti per caso. Nel caso di Coco Chanel ero a fare la prova costumi per un altro film e nella stanza accanto facevano i provini per questo film. Al bar ho incontrato il regista del film che mi si è avvicinato. Ci siamo messi a chiacchierare, gli ho chiesto cosa stesse facendo, era un regista canadese e mi ha detto dei provini. Allora ho detto ‘Come mai non mi hanno chiamato?‘ Prima dicevo, non mi propongo mai per i film, ma quella volta era lì, ho fatto una battuta, poi lui non mi conosceva perchè vive in Canada. E lui mi fa: ‘Ah non lo so, io non conosco le attrici italiane è la LUX che me le ha mandate‘. Era incuriosito da me, da chi fossi, e tre giorni dopo mi chiama il mio agente e mi dice: ‘Guarda che ti vorrebbero vedere per il provino per Coco Chanel‘. Sono andata a fare il provino ed il regista mi ha scelto. Ecco come nascono a volte le cose.

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Il rito del provino è forse uno dei momenti più drammatici nell’attività di un attore anche perchè quello che il regista chiede nel provino è molto diverso a seconda del regista stesso.

Barbora Bobulova: A me piace fare i provini perché così almeno se il regista mi sceglie sono più tranquilla perché mi ha provinata. Se invece ti scelgono così senza provino sembra che non ti sei sudato il ruolo. Quindi io sono a favore dei provini anche perché ogni attore, anche quello più bravo, ha dei limiti, non è vero che un attore può fare tutto. Il provino è anche un modo per vedere il rapporto tra attore e regista perché anche quello è importante nel nostro lavoro. E’ un po’ come il direttore d’orchestra e l’attore lo strumento, devono entrare in sintonia altrimenti lo strumento non suona. Non vivo il provino come un’umiliazione professionale anzi sono contenta.

Una piccola impresa meridionale

In questo video l’attrice parla del film, scherzando sulle riprese fatte in Sardegna e non in Puglia e parlando della sua vena comica:

Barbora Bobulova: Quando Rocco Papaleo mi ha chiamata e mi ha detto che voleva propormi il personaggio della ex prostituta e che ha pensato subito a me per questo ruolo io gli ho detto ‘ti ringrazio! Mi fa piacere!‘ (ride). Da subito mi ha detto ‘Voglio un personaggio pieno di energia, solare, che si muove‘. Un giorno ha visto che nella mia camera avevo una tastiera ed un karaoke e mi ha chiesto ‘Ma che, canti pure?‘ ‘Ma no faccio delle cantate così con i miei amici, facciamo il karaoke, la sera‘ ho risposto. ‘Dai cantami qualcosa!‘ e io non volevo perché mi vergognavo. Lui ha insistito e alla fine ho messo Caterina Caselli con Sole Spento e lui ha detto ‘Geniale! Lo mettiamo nel film!‘ e così è nato Sole spento che canto nel film.

Poi c’è stato anche l’incidente durante la lavorazione: è stata una commedia un po’ sofferta, il mio personaggio ad un certo punto si rompe il piede e viene ingessato, io me lo sono rotta veramente, ho avuto doppia frattura del terzo e quarto metatarso e quando mi sono ingessata il piede ci siamo messi tutti a piangere. La produzione con i capelli dritti ‘Che si fa?‘. E’ arrivato Rocco ‘Ragazzi ma è un’idea geniale! Ma perché non ci abbiamo pensato prima? Anzi ti ingessiamo pure il braccio! E’ stupendo questo personaggio che parte così solare si muove sempre e adesso sarai immobilizzata sulla sedia a rotelle. Perfetto! Meglio di così non poteva andare‘. Diciamo che grazie a questo spirito noi siamo riusciti a finire il film probabilmente con un altro regista non so che sarebbe successo.

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La vena comica

Noi siamo stati abituati a ruoli drammatici, seri, di Barbora Bobulova mentre negli ultimi film si sta manifestando questa vena più leggera (da Scialla! ad Una piccola impresa meridionale).

Barbora Bobulova: Mi piacerebbe molto assecondare questo aspetto però è una cosa molto delicata, io penso che i film brillanti, soprattutto per noi donne siano ancora più difficili dei film drammatici perché devi fidarti molto del regista ed avere un buon rapporto con lui. Io penso di non essere in grado di fare un personaggio brillante leggero con un regista con cui non vado d’accordo e che non mi mette a mio agio perchè devo sentirmi libera, sciolta, ci devono essere delle condizioni particolari per creare personaggi brillanti e devo dire che con Francesco Bruni e Rocco Papaleo c’erano le condizioni ottimali. Il ruolo brillante poi deve avere anche una profondità: Tina, il mio personaggio nel film Scialla! oltre ad essere un personaggio brillante aveva una profondità che andava oltre la sua leggerezza e la battuta, c’era una storia vera dietro. Così mi sento a mio agio, se invece il personaggio non ha questi requisiti, allora faccio più fatica.

L'attrice Barbora Bobulova

L’attrice Barbora Bobulova

Termina qui la chiacchierata con l’attrice Barbora Bobulova. Se ti è piaciuta leggi tutte le lezioni di cinema degli ospiti di cinemio.

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