Film da riscoprire: “Amici Miei – Come tutto ebbe inizio”, un film mediocre

Nell’appuntamento dedicato alla nostra rubrica settimanale film da riscoprire, scopri cosa ne pensiamo del film “Amici miei – Come tutto ebbe inizio” di cui avevamo già parlato in occasione della conferenza stampa di presentazione. Ecco tutti i dettagli qui sotto.

Amici Miei – Come tutto ebbe inizio: La recensione del film

di Francesca Barile

Inteso come omaggio alla saga voluta da Pietro Germi, realizzata da Monicelli e malinconicamente conclusa da Nanni Loy, il film è in realtà una sorta di cinepanettone in costume un po’ a causa di alcuni dei suoi interpreti (Christian De Sica in primis) e soprattutto per la debolezza e pochezza di sceneggiatura e idee di fondo.

Trailer del Film

Siamo nella Firenze di Lorenzo il Magnifico e del predicatore Savonarola minacciata da una epidemia di peste.

Cinque uomini tra i quaranta e i cinquanta anni:

  • un oste,
  • un nobile,
  • un consigliere,
  • un cerusico sodomita,
  • e uno sfaccendato con famiglia numerosa.

Questi personaggi passano il tempo divertendosi ai danni altrui giungendo persino a scambiare l’identità a un legnaiolo decisamente “bischero” ( quest’ultima burla pare abbia una derivazione colta essendo originata alla “Novella del Grasso legnaiuolo” scritta nel XV secolo).

A dire il vero la ricostruzione storica sia a livello costumi che scenografica è alquanto accurata e fa il paio con la voce narrante ( David Riondino) che in forbito toscano dell’epoca sciorina le vicende del film, ma gli scherzi dei cinque compari sono decisamente volgari e ben poca cosa rispetto a quelli dei film precedenti senza contare l’interpretazione.

Parenti, regista tra l’altro fiorentino, impiega molti bei nomi della cinematografia e del teatro toscano, ma sposa però più che la tradizione aulica quella più becera e triviale (e persino l’Angiolieri potrebbe paragonarsi a un degno seguace del Galateo) così tutto si snoda sul binomio parolaccia-sesso sia pur ripulito.

Placido non riesce a rendere neanche al minimo la parlata toscana seguito dai sodali Ghini-De Sica mentre Panariello ed Hendel forse onorati dall’essere figli della bella Fiorenza sfoggiano una valida interpretazione.

L’episodio del legnaiolo (impersonato da uno stranito Ceccherini)appare forse il più interessante malgrado la sua pochissima verosimiglianza, mentre Benvenuti che in un cameo impersona il Magnifico, malgrado la buona somiglianza fisica scarseggia nell’interpretazione attoriale.

Giudizio: mediocre.

Tu hai visto questo film al cinema?

La pensi come me?

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4 Comments

  1. Marrano

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